- Autore: Antonio Ottembrino
- Il 15 mag, 2020
- In Cultura
Castello di Avetrana
Ciò che resta oggi del Castello di Avetrana o Casale di Santa Maria della Vetrana sono la torre quadrata conosciuta anche col nome di Torrione, che ne evidenzia l’elemento più antico, molto probabilmente di età federiciana e principale struttura difensiva circondata dalla cinta muraria della città.
Risalire ad una data certa risulta difficile a causa dei pochi documenti ritrovati, ma si apprende che in epoca angioina il castello fu donato a Pietro Tocco, Gran Siniscalco del Regno.
Il castello in passato era circondato da un fossato e l’unico modo per accedere era mediante l’utilizzo di una ripida rampa, collegata alla torre grazie ad un ponte levatoio. Oggi, è possibile notare sulle mura gli appoggi per le travi lignee.
La somiglianza del castello con la torre normanna di Leverano è veramente tanta, a tal proposito si collegano i periodi storici di riferimento riguardo la costruzione.
Il Torrione fu realizzato in carparo, con un'altezza di circa 20 metri e con all’interno una scala collegata al primo piano del lato sud della costruzione. La parte più alta del Castello è decorata con mattoni di carparo sporgenti che formano bugne arrotondate.
L’aspetto militare della fortezza viene messo in risalto anche dalle feritoie delle balestriere molto presenti nei piani superiori. Tutte le altre finestre sono diverse perché hanno subito modifiche o sostituzioni, senza mutamenti sostanziali e adeguati ai cambiamenti delle tecniche difensive.
Infatti, con il cambiamento delle armi da guerra da armi bianche e macchine balistiche a quelle da fuoco e artiglieria, il Torrione si dimostrò inadeguato alle nuove armerie tanto che nel XVI secolo furono apportate delle modifiche e furono costruite la torre cilindrica e la torretta, di cui si ha poca chiarezza sulla loro funzione.
In epoche recenti, il venir meno delle esigenze difensive, portò la struttura ad usi agricoli e al di sotto di essa si svilupparono numerosi ambienti ipogei, in particolare trappeti, depositi e granai, che oggi è possibile visitare.
Molte parti della struttura sono scomparse definitivamente come il fossato e come parte delle cortine esterne. Dopo il crollo di una parte della torre tonda e della doppia volta situata all’interno della torre maggiore, il Castello assunse la sua attuale fisionomia.