- Autore: Antonio Ottembrino
- Il 15 mag, 2020
- In Cultura
Castello Acquaviva di Nardò
Molto probabilmente il castello Acquaviva di Nardò nacque su un nucleo preesistente nella parte più alta della città (acropoli) come testimonia un documento del 1271 con il quale il Re Carlo D'Angiò concesse il "castrum" ai frati francescani a causa delle sue cattive condizioni statiche, perciò si suppone che esso risale all'epoca normanno-sveva.
Tuttavia, Belisario I Acquaviva d'Aragona fece costruire l’attuale castello, realizzato dopo la sua presa di possesso di Nardò nel 1497, e fece realizzare la cinta muraria con le sue 18 torri.
La struttura del castello è molto simile ai Castelli di Gallipoli, Taranto e Otranto.
Esso ha una pianta quadrangolare e quattro torrioni cilindrici agli spigoli ,di cui uno più sporgente chiamato "Torre dell'innamorato".
Quando passò nelle mani dei baroni Personè nel 1806 il castello subì dei ritocchi: decorazioni ottocentesche della facciata, con eleganti fregi ed archetti, di cui si può notare lo stemma della famiglia al centro del balcone nella facciata principale.
Nel 1933 il Castello fu venduto al comune di Nardò e dall'anno seguente ospita alcuni uffici comunali.
Nella "Torre dell'innamorato" si trova il Museo della Civiltà contadina e delle Tradizioni popolari che custodisce strumenti, attrezzi da lavoro, fotografie e arredi.